L’oggi di Dio è la salvezza, la misericordia. È l’oggi della missione e dell’evangelizzazione. Il percorso dell’oggi evidenza la figura di Cristo evangelizzatore e profeta, come protagonista dell’annuncio vocazionale. La missione comincia dalla predicazione e dell’evangelizzazione dei più vicini della nostra casa.
L’oggi della storia è Gesù. Egli si presenta come atteso che rivela la misericordia del Padre che oggi compie le promesse. Egli “apre e chiude” la Parola e l’atteggiamento di colui che cerca Dio deve essere l’ascolto e l’accoglienza della sua proposta nella fede. La fede accade nell’oggi. Si tratta dell’oggi della salvezza che in Cristo si realizza pienamente. Non dobbiamo aspettarci altre salvezze, altri modelli, altre rivelazioni, altre chiamate: tutto quello che avremmo dovuto sapere è detto dalla parola di Cristo che è parola ultima e definitiva del Padre (Eb 1, 1-4). La parola suscita la nostra fede ed insieme la provoca. Gesù è il segno di contraddizione (Lc 2,34) che ti cambia “dentro”. Dobbiamo affidarci, accogliere l’oggi vocazionale e metterci in cammino, come i “poveri di Dio” che aspettano tutto da Dio.
La condizione per scoprire la volontà di Dio nella nostra vita è la scelta di vivere l’umiltà e la piccolezza dei poveri. Sono proprio gli ultimi oggetto della predilezione di Dio, definiti “beati” da Gesù stesso (cf. Lc 6,20-23; Mt 5,3-12).
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